Credi davvero che una volta scelta, installata e riempita la tua piscina non avrà più bisogno delle tue cure? Pensi di ricordarti della sua esistenza sono quando hai voglia di fare un bagno? Se è così ti sbagli di grosso perché la piscina è bella da vedere, ma richiede attenzione.

Una corretta manutenzione è fondamentale per non far invecchiare precocemente la tua piscina, per preservarne integrità e bellezza nel corso del tempo.

Manutenzione non fa necessariamente rima con fastidio, noia o scocciatura, perché può essere fatta con l’aiuto di strumenti e mezzi all’avanguardia in grado di farti risparmiare lavoro e tempo.

La manutenzione ordinaria di una piscina si divide sostanzialmente in due momenti, o in due operazioni, se preferisci: la pulizia dell’acqua e la pulizia del fondo e delle pareti della vasca.

Pulizia e e trattamento dell’acqua

Il trattamento dell’acqua prevede innanzitutto il controllo di due fattori chiave, ovvero il Ph e il cloro. Questo controllo può essere fatto manualmente, ma anche affidato ad apparecchiature elettroniche nel caso di piscine pubbliche, in cui le verifiche devono essere più precise e frequenti.

Il valore ottimale per il Ph deve essere compreso tra 7,2 e 7,4, mentre il valore del cloro libero presente in vasca deve essere compreso tra 0,6 e 1,0 ppm (parti per milione).

Il valore del Ph tende ad alterarsi nel corso del tempo, in particolare tende ad aumentare. Il cloro, invece, si disperde e svanisce a causa del processo di ossidazione o dei raggi UV che lo distruggono. Per questo si rendono necessarie delle correzioni in corso d’opera.

Il processo attraverso il quale si aumenta il valore del cloro viene definito clorazione o superclorazione (immissione notevole da ripetere quando incomincia una nuova stagione e, successivamente, con cadenza bisettimanale) e si realizza con l’acido tricloroisocianurico in pasticche da sciogliere in acqua.

Talvolta, soprattutto quando si deve disinfettare l’acqua in maniera massiccia, si è costretti ad usare grandi quantità di cloro che poi resta in eccesso. Anche in questi casi la chimica viene in soccorso visto che esistono dei prodotti sequestranti di cloro, indispensabili per il riequilibrio.

Un falso mito da sfatare riguarda l’odore di cloro troppo forte. Questo fenomeno, infatti, sta ad indicare una carenza di tale elemento chimico, non un eccesso, come siamo portati erroneamente a pensare.

Anche il Ph va tenuto sotto controllo ed eventualmente “aggiustato” con uguale solerzia. Un valore inferiore a 7,0 sta ad indicare un’acqua troppo acida, in cui si potrebbero corrodere gli oggetti metallici immersi; viceversa un valore superiore a 7,4 indica che l’acqua è basica, cioè un habitat ideale per favorire lo sviluppo di incrostazioni calcaree, flora batterica e alghe.

Un Ph troppo alto rende l’acqua “dura”, dall’aspetto torbido, e può anche essere causa di pruriti o irritazioni della pelle.

Un’operazione utile a mantenere l’acqua limpida integrando il lavoro svolto dai filtri è il trattamento di flocculazione, necessario proprio per eliminare i più piccoli intorbidamenti.

Per la disinfezione dell’acqua esistono anche dei metodi alternativi che non prevedono l’utilizzo di cloro tradizionale ma si basano ad esempio sull’elettrolisi del sale, con la quale è proprio il sale a trasformarsi in cloro.

Qualora nell’acqua si manifestasse la presenza di alghefunghi o altri batteri bisognerebbe intervenire con dei prodotti chimici specifici, il cui utilizzo deve essere incrementato in caso di forti piogge e temporali.

Tra gli agenti chimici più usati in questi casi citiamo il biguanide e il bromo, oltre all’ossigeno che brucia i batteri e i micro organismi perché è un ossidante.

Pulizia del fondo e delle pareti della piscina

Andiamo dunque a vedere quali sono le operazioni di manutenzione indispensabili per la pulizia del fondo e delle pareti.

Innanzitutto tieni presente che le alghe o i funghi appena descritti possono essere una causa di impurità della tua vasca. Se noti delle macchioline verdi (o nere, nelle piscine verniciate), oppure ti accorgi che le pareti ed il fondo sono scivolosi, devi immediatamente ricorrere ai trattamenti sopra elencati, avendo cura di spazzolare bene le zone interessate prima di rimuovere i depositi con l’aiuto di una scopa aspirante.

Inutile sottolineare come in questa fase sia opportuno evitare la balneazione sino al completo ripristino delle condizioni ottimali.

Molto fastidioso e antiestetico è anche il deposito di calcare nella vasca o sulla battigia, così come l’accumulo di sostanze organiche oleose che racchiudono sporcizia e smog. In questi casi bisogna assolutamente ricorrere a prodotti specifici che ne aiutino la rimozione.

Per fare un lavoro a regola d’arte si deve svuotare la piscina e strofinare il fondo e le pareti con una spugna intrisa di tali prodotti.

Come ti abbiamo anticipato all’inizio del paragrafo puoi cercare di risparmiare una grossa parte di lavoro e tempo utilizzando degli strumenti e prodotti specifici. Ecco ad esempio una serie di apparecchi automatici per il trattamento dell’acqua e un elenco completo dei migliori agenti chimici.

Anche per pulire l’interno della vasca puoi scegliere delle soluzioni automatizzate. In particolare esistono i cosiddetti robot pulitori, questi possono essere idraulici o elettronici. I primi sono più economici perché coadiuvano il sistema di filtraggio già presente, appoggiandosi agli skimmer, i secondi sono più costosi ma capaci di lavorare in autonomia, in velocità e sfruttando un filtro dedicato in cui raccolgono lo sporco.