Stai cercando un fornitore per la realizzazione della tua piscina interrata a Catania in Sicilia o nel resto d’Italia? Continua a leggere e scoprirai tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda la realizzazione della tua piscina da sogno.

Innanzi tutto parliamo della struttura per la realizzazione di una piscina interrata che può essere fatta con diversi materiali. Di seguito andiamo a vedere concretamente quali sono le possibili alternative tra cui scegliere.

La prima soluzione, ma non la più economica, è quella da sempre più utilizzata, il cemento armato, che consente di adattare la costruzione alle più svariate esigenze. Non esistono progetti immodificabili quando si parla di cemento armato, ma il progetto può essere plasmato rispetto alle tue necessità.

Nelle fasi iniziali di realizzazione bisogna innanzitutto livellare il terreno e prepararlo per il getto della base, in un secondo momento si armano e si gettano le pareti esterne. Ultimata la vasca si va quindi ad intonacarla con un particolare intonaco impermeabilizzante, su cui applicare il successivo rivestimento.

Se da un lato vanno quindi esaltate la consistenza strutturale e la versatilità, dall’altro non si può non tener conto del costo più elevato.

Un po’ più economici del cemento armato gettato con i metodi tradizionali sono i pannelli in cemento armato prefabbricato, ovvero dei pannelli necessari a formare la casseratura portante della piscina.

Tali pannelli, vuoti internamente, sono fissati alla base mediante i ferri di ripresa e successivamente riempiti con del calcestruzzo. Anche in questa configurazione la piscina si presenta molto statica e solida, sebbene in misura minore rispetto al classico cemento armato.

Pannelli di questo tipo possono essere realizzati, oltre che in cemento armato, anche in materiali plastici. Ad esempio un’alternativa valida e performante è rappresentata dal polistirolo.

Tra le alternative semi-prefabbricate esistono anche altri tipi di soluzioni tra cui scegliere. In particolare ci riferiamo a quelle che prevedono pareti esterne in metallo (acciaio inox, alluminio o acciaio galvanizzato).

Le pareti possono avere forma e dimensione variabile per adattarsi alla conformazione esatta della piscina. Il sistema di montaggio è sostanzialmente identico a quello appena descritto per i pannelli in cemento armato, poiché anche in questo caso le pareti devono essere obbligatoriamente fissate ad una base di calcestruzzo armato.

Una variante tra i metalli è l’acciaio bi-plastificato. Anch’esso, montato in pannelli, va ancorato alla piattaforma sottostante prima di essere interrato ai lati con ghiaia e sabbia. Questa tipologia di acciaio è fatta di una lega speciale anticorrosione e rinforzato grazie a un rivestimento ulteriore con un microfilm in polimeri.

Veniamo quindi alle resine sintetiche. Sempre più diffuse e utilizzate sono preferite all’acciaio e al cemento per una serie di motivi. Innanzitutto la leggerezza, che li rende più maneggevoli, facili da trasportare e da posizionare sulla base.

In secondo luogo la semplicità di montaggio: basti pensare che per poter assemblare dei pannelli in resina non servono neppure viti e bulloni, perché nella maggior parte dei casi essi presentano incastri autobloccanti che si fissano in automatico all’atto dell’inserimento.

Una differenza ancor più marcata si palesa analizzando i modelli di piscine prefabbricate monoblocco. La vasca in questo caso è fatta di vetroresina o acrilico, materiali estremamente leggeri oltre che resistenti.

L’intero blocco (che talvolta può essere diviso in due sezioni) viene preparato in stampi e trasportato a destinazione su camion. Questo aspetto non è trascurabile perché evidenzia il principale problema che deve affrontare chi sceglie questa soluzione: la piscina non può avere dimensioni molto grandi, per evitare impossibilità o costi troppo elevati di trasporto.

Al contrario delle dimensioni, la forma è invece piuttosto personalizzabile e le operazioni di montaggio sono davvero agevoli se paragonate a quelle descritte in precedenza. La sola (ma importantissima) accortezza da avere riguarda la piattaforma di base, che deve essere realizzata su un terreno perfettamente stabile e livellato alla perfezione. Eventuali cedimenti potrebbero generare danni irreversibili alla vasca.

In definitiva possiamo osservare come tutti i metodi di costruzione che sfruttano le strutture prefabbricate o semi prefabbricate abbiano il vantaggio di ridurre tempi e costi per il completamento dei lavori, oltre a eliminare quasi totalmente la necessità di lavori edili.

Rivestimento interno della piscina

Il rivestimento è un aspetto da non trascurare quando si realizza una piscina, non fosse altro che per la sua funzione impermeabilizzante, oltre che per l’evidente impatto estetico. Cliccando sul seguente link puoi vedere tutti i colori dei rivestimenti per piscine a disposizione.

Il materiale più usato per i rivestimenti, del quale avrai letto e sentito parlare mille volte, è il PVC. Un telo fatto con questo materiale può essere sia in un unico pezzo, sia in più fogli di dimensioni ridotte, da saldare durante il montaggio.

Quando il rivestimento è monoblocco devono essere accuratamente riprodotte le misure della vasca. Nel secondo caso, invece, i vari fogli vengono posizionati e termosaldati durante i lavori di costruzione, il che serve ad aumentarne la resistenza e la durata.

Anche lo spessore del telo ne identifica la qualità, così come la possibilità che lo stesso sia armato oppure no. In generale tutti i rivestimenti in PVC sono molto elastici, lisci e morbidi al tatto.

Inoltre un telo fatto con questo materiale è bene che subisca degli appositi trattamenti durante la caladratura necessari a prevenire la formazione di batteri, alghe e microorganismi.

Tali trattamenti consistono sostanzialmente nell’inserimento di agenti battericidi e antimuffa nei singoli fogli, e sono fondamentali perché aumentano la durata del telo oltre a facilitare le operazioni di pulizia ordinarie.

Per essere veramente di qualità eccelsa un telo in PVC dovrebbe anche essere sottoposto a prove di resistenza specifiche, in particolare resistenza alle macchie, all’abrasione, ai raggi U.V. e ai graffi.

Un’alternativa ancora più economica rispetto al PVC sono le vernici (o smalti) di resina a base vinilica o di clorocaucciù. Considera però che il risparmio iniziale sarà con ogni probabilità controbilanciato dalla frequente manutenzione richiesta, nonché dalla necessità di rimuovere a fuoco l’intero manto e rifarlo daccapo dopo circa 6 anni.

Quando si costruisce una piscina interrata per il rivestimento si scelgono di frequente le piastrelle di ceramica smaltata.

In questo caso ci addentriamo tra alternative qualitativamente più valide e leggermente più costose. Il prezzo di un rivestimento fatto interamente in piastrelle è direttamente proporzionale alle dimensioni della vasca, ma a parità di dimensioni supera senz’altro quello del PVC e delle vernici.

La ceramica è però resistente ai graffi, agli urti e allo sgretolamento, oltre ad avere notevoli proprietà antigelive. Inoltre le piastrelle possono essere dipinte nei modi più disparati, o colorante a piacimento, quindi potrai dare libero sfogo alla tua fantasia.

L’ultima soluzione che prendiamo in esame in tema di rivestimento è il mosaico vetroso. In questo caso stiamo parlando del top della qualità attualmente reperibile sul mercato, sia per possibilità di personalizzazione, sia per le proprietà chimico-fisiche di questo materiale.

Le dimensioni ristrette delle singole tessere agevolano la posa in opera, consentendo di raggiungere anche i punti più impervi con precisione, e permettono la creazione di disegni assai complessi e originali.

Scale per piscine interrate

Le scale di accesso sono pensate per agevolare l’ingresso in acqua graduale dei bagnanti, senza correre rischi di caduta o scivolamento e senza doversi obbligatoriamente tuffare. Una scala si rende dunque necessaria per ogni tipo di piscina, sia essa fuori terra, seminterrata o interrata.

Nel caso delle piscine fuori terra le possibili varianti non sono molte, poiché la scaletta deve senza dubbio avere una parte che poggia sul terreno circostante ed una parte immersa in acqua. Le diverse strutture quindi, non differiscono molto le une dalle altre se non per il materiale di costruzione.

Tra le opzioni disponibili troverai scalette in metallo (alluminio e acciaio inox) e plastica. Le prime sono di gran lunga preferibili alle seconde per resistenza e possibile durata nel tempo. Quelle in plastica sono più economiche ma continuamente a rischio rottura.

Il discorso si amplia e muta radicalmente se devi scegliere una scala per piscine seminterrate o interrate. Anche in questo caso si può ricorrere alla classica scaletta, soprattutto se si tratta di una piscina ad uso sportivo (in cui generalmente è l’unica soluzione presente di discesa assistita in acqua). La scaletta viene installata nella parte più profonda e, oltre alla variante in acciaio, può essere costruita insieme alla struttura della vasca, prevedendo dei piccoli scalini scavati nella parete laterale.

Se però, come crediamo, stai leggendo questa guida per capire di più sulle piscine private, non puoi non tener conto delle scale sommerse e delle loro splendide varianti.

I gradini sono sempre realizzati in materiale antiscivolo, mentre il corrimano è fatto in acciaio. Ricorda che il primo obiettivo di una scala è garantire la stabilità e la sicurezza della discesa in acqua.

In fase progettuale, inoltre, si deve decidere se la scala deve essere in muratura o prefabbricata in acciaio inox (rivestito con PVC). La seconda soluzione offre maggiori opportunità di risparmio ma la scala deve essere costruita rispettando rigidi parametri di solidità, indispensabili per una struttura destinata a sorreggere sia il peso umano che la pressione dell’acqua.

La scala prefabbricata in acciaio si adatta benissimo a tutte le tipologie e forme di piscine, poiché viene costruita ad hoc a seconda delle esigenze.

Essa può anche essere ideata in maniera tale da riprodurre le forme più classiche che di solito si scelgono per una piscina in muratura: la scala romana e la scala recessa.

La scala romana si caratterizza per gradoni sommersi, lunghi quanto l’intero lato della vasca. Essa non prevede l’installazione di un corrimano data la lunghezza e la comodità degli scalini. Questi ultimi possono essere anche usati per sedersi e sostare in una condizione di semi immersione, soprattutto qualora si prevedessero delle bocchette per l’idromassaggio nella stessa zona della vasca.

Molto simile alla scala romana è la scala recessa. Se le caratteristiche funzionali sono praticamente identiche, la differenza sostanziale riguarda l’ubicazione e la lunghezza degli scalini. La scala recessa, infatti, viene ricavata in una zona “esterna” rispetto alla grandezza della piscina, una piccola conca dedicata alla discesa, che permetta di non perdere spazi nelle dimensioni della vasca.

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